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Fisco: #lasvoltabuona di Renzi, taglio tasse 10 mld a 10 mln italiani

13 marzo 2014 | 21.29
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Roma, 13 mar. (Labitalia) - Dieci miliardi di taglio del cuneo fiscale. Tutti a vantaggio dei lavoratori con redditi fino a 1.500 euro al mese, in tutto 10 mln di italiani. E il taglio dell'Irap del 10% per le imprese, finanziato da un aumento dell'aliquota sulle rendite finanziarie, bot esclusi, al 26%. E' il menu fiscale del #lasvoltabuona del premier Matteo Renzi, per citare l'hashtag coniato dal premier. Una svolta che per ora è solo un impegno, formalmente approvato dal Cdm. I provvedimenti arriveranno dopo la presentazione del Def e del piano della spending review di Cottarelli, comunque in tempo per essere in vigore dal 1° maggio. A illustrare l'intervento, "di portata storica", è lo stesso Renzi ieri sera in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Il taglio del cuneo fiscale interesserà "10 mln di italiani per un totale di 10 mld euro all'anno, circa 80 euro netti al mese", sintetizza, puntualizzando poi che si tratta di "1.000 euro l'anno per i redditi fino a 1.500 euro netti al mese". L'intervento, tramite detrazioni Irpef fisse, è infatti rivolto ai redditi fino a 25mila euro lordi l'anno. La decisione di puntare tutto sui benefici in busta paga per i lavoratori punta a produrre uno choc positivo sui consumi e, assicura Renzi, se ne avvantaggiano anche le imprese: "La maggior parte degli imprenditori con cui ho parlato si sono detti favorevoli al taglio Irpef", riferisce ai giornalisti.

Per ora, quindi niente provvedimento. Ma un impegno "irrevocabile". Come spiega il premier, "abbiamo approvato la relazione del presidente del Consiglio che ha individuato i destinatari" del provvedimento sul taglio del cuneo fiscale. Quanto all'applicazione, "gli atti tecnici, dal Def al dl attuativo, alle misure delle singole aziende che dovranno intervenire, saranno realizzati da qui al 30 aprile del 2014". Un termine che Renzi avrebbe voluto più vicino. Le misure sulle buste paga dei lavoratori "le volevo dal 1° aprile, ma sono stato respinto con perdite", dice, facendo riferimento evidentemente ai paletti messi dal Tesoro. "Non ci sono i tempi tecnici, bisogna modificare le buste paga e 'nun gliela famo'", spiega, preferendo per una volta il romanesco al fiorentino. "E' vero che non ce l'ho fatta dal 1° aprile, ma sono 20 anni che si annuncia di abbassare le tasse, uno le abbassa e fateci pure le pulci", rivendica il premier. (segue)

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