Bellanova chiarisce la posizione dell'esecutivo sulla norma che tutela i lavoratori dal licenziamento senza giusta causa. Confindustria: "La revisione dell'art.18 non sia punto di partenza ma di arrivo della riforma". Angeletti: "Inutile prova di forza che non serve a nessuno"
"In questo momento non c'è da parte del governo l'idea di cancellare l'articolo 18". Parola del sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova che getta così acqua sul fuoco sull'infiammato dibattito che è tornato ad accendersi attorno alla possibile modifica della norma che tutela i lavoratori dal licenziamento senza giusta causa.
A frenare sulla necessità di una modifica immediata è anche Confindustria, secondo cui la revisione dell'art.18 "non deve essere il punto di partenza ma di arrivo di una riforma del mercato del lavoro incisiva e forte, che tocchi tutti gli aspetti". Per il direttore generale degli industriali, Marcella Panucci, più necessaria è una riforma "complessiva e più incisiva" basata sulla flexsecurity, e quindi con maggiore flessibilità delle regole nella gestione, nell'accesso e nell'uscita dal rapporto di lavoro".
Serve altro che cambiare l'art.18 anche secondo i sindacati, sempre pronti a dare battaglia per difendere la norma in questione."Io sinceramente non ho capito quale sia la posizione del Governo sull'articolo 18. Mi sembra sia ancora oggetto occulto di discussione", afferma il leader Uil, Luigi Angeletti. "Quello che è certo è che l'intervento sull'articolo 18 non è né risolutivo né utile a creare posti di lavoro". "Con la riforma del mercato del lavoro senza una grande politica di investimenti non si crea occupazione e la polemica sull'art. 18 sì o art. 18 no - sostiene Angeletti - è, per questo, una inutile prova di forza che non serve a nessuno".
"La discussione intorno all'art. 18 - afferma a Labitalia Maria Grazia Gabrielli neo-segretario generale della Filcams Cgil - è una modalità per non parlare dei problemi veri che riguardano il mondo del lavoro. Noi crediamo che i 'fili conduttori' di una riforma del mercato del lavoro debbano tener presente non tanto una discussione intorno all'art. 18, ma provare a fare una riforma che sia inclusiva", una riforma "che abbia come filo conduttore la riunificazione e l'allegerimento delle forme e delle tipologie contrattuali".
