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Unipol, al via il riassetto: creata una 'bad bank' interna

30 giugno 2017 | 07.35
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(Fotogramma)
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Il cda del gruppo Unipol ha approvato il progetto di razionalizzazione del comparto assicurativo e le linee guida del piano di ristrutturazione del comparto bancario. Al via la creazione di una bad bank per la gestione dei crediti deteriorati.

Il piano prevede il trasferimento mediante scissione in favore di una società di nuova costituzione partecipata dagli attuali soci di Unipol Banca di un compendio aziendale che comprende un portafoglio di crediti in sofferenza della banca per un ammontare di circa 3 miliardi di euro. I valore dei crediti sarà adeguato alle condizioni attualmente prevalenti sul mercato in operazioni di dismissione, "al momento, stimabile in circa 20 centesimi". Inoltre è previsto il rafforzamento del tasso medio di copertura delle inadempienze probabili, che rimarranno all'interno di Unipol Banca, a circa il 40%.

L'obiettivo di Unipol è quello di dare esecuzione all'intero progetto entro il primo trimestre del 2018. Il piano prevede la separazione delle sofferenze della banca in una realtà distinta e specializzata nel recupero dei crediti per "consentire a Unipol Banca di concentrarsi sulla propria attività caratteristica, con una situazione patrimoniale solida e un ridotto profilo di rischio" e per portare gli indicatori di rischiosità di Unipol Banca "su livelli di eccellenza nel panorama del sistema bancario nazionale".

Ma anche per "efficientare il processo di gestione, massimizzandone il ritorno economico," dei crediti in sofferenza e "facilitare così il perseguimento di ogni possibile opzione strategica che si dovesse presentare nel quadro del processo di razionalizzazione e concentrazione del sistema bancario italiano".

La stima preliminare degli impatti complessivi delle operazioni di riassetto assicurativo e bancario comporterebbe, a fine 2017, un presumibile effetto negativo sul risultato consolidato di Unipol di circa 780 milioni di euro, che, si spiega dal gruppo, sul piano del risultato civilistico verrebbero a compensarsi con le plusvalenze derivanti dalla cessione di Linear e Unisalute, lasciando sostanzialmente inalterate le prospettive reddituali di Unipol per l'attuale esercizio.

L'impatto sui ratios patrimoniali viene stimato in una riduzione di circa 10 punti percentuali sul Solvency II ratio consolidato e di circa l’1% in termini di Cet1 Capital ratio del gruppo bancario.

Il cda ha quindi approvato la disdetta dell'accordo di distribuzione in essere con Banco Bpm in Popolare Vita.

Il cda di Unipolsai ha quindi deciso l'esercizio dell’opzione put ad essa spettante sulla base dell’accordo parasociale con Banco Bpm, avente ad oggetto la partecipazione detenuta da UnipolSai in Popolare Vita, pari al 50% del capitale sociale più un’azione. La determinazione del prezzo di cessione della partecipazione è disciplinata, nell’ambito del patto, da una specifica procedura che, tra l’altro, prevede la definizione del corrispettivo a due esperti indipendenti.

Gli esperti dovranno procedere alle loro determinazioni in applicazione di metodologie definite nel patto. Unipolsai e Banco Bpm potranno in ogni caso avviare trattative per arrivare alla definizione di un corrispettivo condiviso.

Unipol cede alla controllata Unipolsai Assicurazioni le partecipazioni detenute in Unisalute e in Linear. La quota in Unisalute, compagnia di assicurazione specializzata nel comparto sanitario, è pari al 98,53% del capitale sociale, e sarà ceduta per un corrispettivo di 715 milioni di euro.

La partecipazione in Linear, compagnia di assicurazione specializzata nella vendita diretta di prodotti del comparto danni, in particolare Auto, è del 100%, pari a un corrispettivo di 160 milioni. Il progetto di riassetto prevede inoltre che, qualora ne ricorrano le condizioni e i presupposti, anche la partecipazione di controllo del 63,39% in Arca Vita possa essere trasferita nei prossimi mesi a UnipolSai.

Il progetto mira ad aggregare l’intero business assicurativo riferibile al gruppo Unipol sotto il controllo di Unipolsai, "con numerosi benefici in termini di coerenza ed efficacia nel governo degli indirizzi e nel coordinamento, organizzativo e operativo, dell’intera attività assicurativa". In particolare il progetto "favorirà lo sviluppo di un modello di offerta multicanale integrata".

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