(Adnkronos Salute) - In merito al ruolo dei tribunali che hanno disposto le infusioni Stamina per molti pazienti, Cattaneo parla di "intervento devastante in molti casi". Precisa infatti la scienziata-senatrice: "Mi pare che i tribunali non abbiano il potere di disapplicare un'ordinanza amministrativa dell'Aifa", come quella che nel maggio 2012 stoppò il laboratorio staminali degli Spedali Civili di Brescia. "Sono stupita, tutto questo non sarebbe dovuto succedere", ribadisce.
"Il buon nome degli Spedali Civili deve essere salvaguardato", risponde Belleri. "Mi riferisco soprattutto alla fase iniziale" della catena di eventi che ha portato Stamina a Brescia. "Io non ho vissuto la fase istruttoria in prima persona - ricorda il commissario straordinario dell'Ao lombarda - Credo sia stato un periodo molto travagliato per l'ex direttore generale (Cornelio Coppini, morto l'anno scorso, ndr) e per le persone che con lui hanno verificato la possibilità di intraprendere il percorso. Ci sono sicuramente passaggi discutibili e da approfondire - riconosce - ma dall'azienda c'è stata buona fede nell'approcciarsi alla vicenda".
"E' vero - ammette ancora Belleri - che la corrispondenza con Aifa non è stata precisissima, ma l'azienda ospedaliera ha anche evidenziato all'agenzia fin da subito alcuni passaggi, come il fatto di non avere una cell factory. E' mancato un intervento che non consentisse l'avvio del trattamento. Forse - riflette il commissario - quello che è stato fatto nel maggio 2012 (lo stop al laboratorio, ndr) poteva essere fatto nel settembre 2011. L'Aifa non ha mai dato autorizzazioni, ed è palese", puntualizza Belleri. "C'è un nulla osta, anche questo un passaggio non necessario, ma è certo che l'Aifa - conclude - era in possesso di informazioni di cui ha fatto l'uso che ha fatto".
