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Ucraina, dagli Usa accuse a Mosca: “Dispiegate nuove forze al confine”

21 giugno 2014 | 10.25
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Nelle ultime 24 ore tank e pezzi di artiglieria pesante mossi verso la zona di frontiera. La Russia respinge le accuse. Poroshenko annuncia sette giorni di tregua. Ma Mosca: “E’ un ultimatum”

(Foto Xinhua)
(Foto Xinhua)

La Russia ha ridispiegato nuove forze al confine ucraino , di cui fanno parte unità delle forze speciali che stanno armando ed addestrando i separatisti filorussi. A dichiararlo è un alto funzionario dell’amministrazione americana citato dal Washington Post.

Nelle ultime 24 ore, tank e pezzi di artiglieria pesante si sono mossi in direzione del confine provenienti dalla parte sudoccidentale della Russia. Il governo di Kiev ha denunciato l’ingresso in territorio ucraino di tank russi, ma questa notizia non è stata confermata da parte americana, ha reso noto la stessa fonte. Secondo il funzionario citato dal quotidiano americano, le armi dirette verso l’Ucraina includono equipaggiamento non più in uso da parte dell’esercito russo ma ancora in dotazione a quello ucraino, in quella che sembra una tattica voluta per far passare il materiale per ucraino.

Secondo funzionari americani, in Ucraina sarebbe stato trasferito un sistema lanciamissili già in dotazione alle forze russe in Cecenia. Da parte russa le accuse americane vengono respinte con decisione: i movimenti di truppe nei pressi del confine hanno il solo obiettivo di difendere il territorio russo dagli scontri che interessano la zona di confine.

Intanto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è consultato con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il presidente francese Francois Hollande sugli ultimi sviluppi della crisi ucraina. Lo riferisce una nota della Casa Bianca, sottolineando come i tre leader abbiano accolto positivamente l’annuncio del presidente ucraino Petro Poroshenko di un cessate il fuoco unilaterale.

Obama, Merkel e Hollande - continua la nota - hanno peraltro ribadito la necessità che Mosca ritiri le sue forze dalla frontiera, fermi il flusso di armi e faccia pressioni sui separatisti perché rinuncino alla violenza. Nel caso la Russia non compia passi ”concreti e immediati” per ridurre le tensioni nell’Ucraina orientale, “gli Usa e l’Unione europea - concordano i leader - adotterebbero ulteriori misure per imporre costi alla Russia”. I leader, conclude la nota, hanno anche espresso preoccupazione per la situazione in Iraq e per la minaccia posta dai miliziani dell’Isil.

Anche il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha accolto “con molto favore l’annuncio del presidente Poroshenko di un cessate il fuoco e di un piano in 15 punti per una soluzione pacifica della crisi nell’est dell’Ucraina”. E poi ha rivolto un appello a “tutte le parti perché colgano questa opportunità da tempo ricercata per invertire la tendenza di una situazione della sicurezza e di una crisi umanitaria peggiori che mai”. In particolare, ha concluso il presidente della Commissione Ue, “chiediamo alla Federazione russa di usare tutta la sua influenza” per arrivare all’attuazione del piano di pace e per “sostenerlo pubblicamente e attraverso azioni concrete”.

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