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Ucraina, dall'Ue via libera alle sanzioni contro la Russia ma applicazione sospesa

08 settembre 2014 | 14.34
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Mosca pronta a chiudere lo spazio aereo. Cremlino: telefonata Putin-Poroshenko, il dialogo proseguirà. Separatisti liberano 1200 prigionieri. Amnesty mostra le prove che si tratta di un conflitto armato internazionale (LE IMMAGINI). Berlusconi: "Le sanzioni? Irresponsabili"

(Infophoto)
(Infophoto)

La Ue ha adottato il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per il suo coinvolgimento nella crisi ucraina, ma la sua applicazione è stata sospesa "per alcuni giorni" per valutare "il rispetto del cessate il fuoco e del piano di pace". Lo afferma il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy.

Il presidente del Consiglio Ue spiega che il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che "è stato adottato tramite procedura scritta, rafforza le misure decise lo scorso 31 luglio". Le sanzioni hanno l'obiettivo di "promuovere un cambio di rotta nell'azione destabilizzatrice della Russia nell'Ucraina dell'Est". L'entrata in vigore delle sanzioni con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale "avverrà nei prossimi giorni. Questo permetterà di effettuare una valutazione dell'attuazione del cessate il fuoco e del piano di pace". Sulla base degli sviluppi della situazione sul terreno, Bruxelles "rimane pronta a rivedere in parte o totalmente le sanzioni concordate".

Da parte sua, Mosca, ancora prima del via libera, aveva fatto sapere che risponderà "asimmetricamente", con un eventuale divieto di sorvolo dello spazio aereo russo, qualora Stati Uniti e Unione Europea dovessero insistere "con la tentazione del ricorso alla forza nelle relazioni internazionali". L'avvertimento arriva dal premier russo Dmitri Medvedev, citato dal quotidiano russo Vedomosti: "Se ci saranno sanzioni collegate al settore dell'energia, o ulteriori restrizioni a danno del settore finanziario russo, dovremo rispondere asimmetricamente". "Purtroppo la crisi ucraina si protrae inesorabilmente, il che è una terribile tragedia", ha dichiarato Medvedev. "Si spera verrà risolta, a condizione che i leader ucraini dimostrino buona volontà e accolgano le proposte formulate dalla Russia".

Telefonata Putin-Poroshenko - Il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Petro Poroshenko hanno, intanto, discusso delle misure che faciliterebbero ulteriori soluzioni pacifiche nel sudest dell'Ucraina, dove sembra tenere il cessate il fuoco firmato venerdì tra le autorità di Kiev ed i separatisti filorussi. Lo riferisce l'ufficio stampa del Cremlino, citato dall'agenzia di stampa russa Itar-Tass. "Il presidente russo - riferiscono da Mosca - ha avuto una conversazione telefonica con il presidente dell'Ucraina, nel corso della quale hanno continuato a discutere delle misure che possono facilitare una soluzione pacifica nel sudest dell'Ucraina. Il dialogo proseguirà". Il presidente ucraino Petro Poroshenko, nel frattempo, è arrivato a Mariupol, nel sudest del Paese. "Non lasceremo questa terra a nessuno", ha detto Poroshenko al suo arrivo, secondo quanto riferito dai media locali.

Lo scambio di prigionieri - In base all'accordo, ha fatto sapere poi Poroshenko, i separatisti filo-russi hanno rilasciato 1.200 prigionieri in base all'accordo per il cessate il fuoco.

Amnesty: abbiamo prove di crimini di guerra (LE IMMAGINI DEL SATELLITE)- Mentre la situazione sul terreno resta tesa, Amnesty denuncia "crescenti prove di crimini di guerra e del coinvolgimento russo". "Le milizie ucraine e le forze separatiste sono responsabili di crimini di guerra e la Russia alimenta i crimini dei separatisti, come rivelato dalle immagini satellitari, diffuse oggi da Amnesty International, che mostrano la presenza di armamenti e artiglieria russi nell'Ucraina orientale", si legge in un comunicato dell'organizzazione.

"I ricercatori di Amnesty International nell'Ucraina orientale - prosegue il comunicato - hanno documentato casi di bombardamenti indiscriminati, rapimenti, torture e uccisioni. Il Cremlino ha ripetutamente negato qualsiasi coinvolgimento nei combattimenti in Ucraina ma le immagini satellitari e le testimonianze raccolte da Amnesty International forniscono prove convincenti che gli scontri si sono trasformati in quello che l'organizzazione per i diritti umani definisce un conflitto armato internazionale".

In un incontro avuto con il primo ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk, il segretario generale di Amnesty International Salil Shetty ha sollecitato il governo ucraino a porre fine agli abusi e ai crimini di guerra commessi dai battaglioni volontari che operano accanto alle forze armate di Kiev. "Le autorità ucraine non devono replicare l’assenza di legge e gli abusi ricorrenti nelle aree precedentemente controllate dai separatisti", ha dichiarato Shetty da Kiev.

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