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Napolitano a celebrazioni 1 maggio, è allarme lavoro, uscire da rassegnazione

02 maggio 2014 | 15.29
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Napolitano a celebrazioni 1 maggio, è allarme lavoro, uscire da rassegnazione

Roma, 2 mag. (Labitalia) - Sul lavoro "è allarme", ma bisogna "uscire dalla rassegnazione", ma occorrono "politiche dure" contro gli sprechi e i sindacati sono chiamati a "concorrere alla ricerca di soluzioni solidaristiche, innovative, coraggiose e determinate". Le celebrazioni della Festa del lavoro al Quirinale hanno rappresentato ieri per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l'occasione per tornare a sottolineare la drammaticità della situazione lavoro nel Paese.

"Non è eccessivo -ha detto il Capo dello Stato- parlare di allarme lavoro", ma occorre "suscitare il massimo di reazione in tutti i sensi, non certo per abbandonarsi allo scoramento". Napolitano ha ribadito con forza la necessità di proseguire con determinazione sulla strada delle riforme, di reagire: "l'opposto, insomma, della rassegnazione, del fatalismo, e anche dell'ordinaria amministrazione, della pigra e lenta routine burocratica".

Il contributo dei sindacati, naturalmente, è determinante per uscire dalla crisi dell'occupazione, ma sono indispensabili "soluzioni coraggiose. Per loro natura -ha detto il Capo dello Stato- hanno storicamente sempre avuto difficoltà a rappresentare, insieme con il lavoratori, i senza lavoro, le istanze degli uni e degli altri. Ma anche salvaguardare posti di lavoro a rischio, oggi implica azioni diverse da quelle tradizionali di difesa condotte dai sindacati".

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