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Medicina: bio-valvola cuore 'senza tagli', prima mondiale a Tor Vergata

22 giugno 2015 | 19.16
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Evoluzione della tecnica eseguita nel marzo scorso

I cardiologi di Tor Vergata Romeo (dex) e Ussia insieme al paziente - Università Tor Vergata
I cardiologi di Tor Vergata Romeo (dex) e Ussia insieme al paziente - Università Tor Vergata

Nuovo eccezionale intervento 'senza tagli' in prima mondiale al Policlinico di Roma Tor Vergata, dopo il successo della primavera scorsa, quando una valvola biologica ha salvato un paziente ad alto rischio, grazie a un approccio mini-invasivo. "Questa volta la bio-valvola è stata impiantata senza circolazione extra-corporea e totalmente senza tagli, per via percutanea, attraverso la vena femorale destra. Una tecnica innovativa, che è un'evoluzione della precedente, ed è stata eseguita per la prima volta al mondo con successo giovedì scorso, su un paziente di 72 anni ad altissimo rischio, che non era in condizioni di affrontare un'operazione di tipo classico per la sostituzione della valvola mitralica". Lo spiega all'Adnkronos Salute cardiologo Francesco Romeo direttore della Uoc di Cardiologia del Policlinico Tor Vergata.

"Ora il paziente, che era in situazione terminale, sta bene: è in terapia intensiva, sta recuperando, ma già respira meglio". A operare, l'Heart Team composto dai cardiologi Romeo e Gian Paolo Ussia, dal cardiochirurgo - che questa volta assisteva con una funzione di supporto - Giovanni Ruvolo e dal cardioanestesista Pasquale De Vico, dai loro assistenti medici, dal personale infermieristico di emodinamica e di sala operatoria e dai tecnici perfusionisti dell'Uoc di Cardiologia e di Cardiologia interventistica del Policlinico Tor Vergata.

"Anche in questo caso, come a marzo - dice Romeo - il paziente non è stato giudicato trattabile dai chirurghi: aveva già subito l'impianto di bypass e soffriva di un grave deficit del fattore VII della coagulazione. Riaprire il torace sarebbe stato davvero molto rischioso. Ma la sua condizione era davvero compromessa. C'è voluto coraggio, perché dopo l'intervento di marzo - confida - pensavamo occorresse ancora del tempo per arrivare a questo passaggio. Invece il paziente aveva saputo dai media della tecnica che avevamo eseguito, e si è rivolto a noi proprio per questo motivo".

I medici hanno studiato una soluzione 'su misura', e optato per un accesso per via percutanea. Protagonista, sempre la CardiAQ*, valvola biologica transcatetere progettata per la valvola mitrale. Gli specialisti di Tor Vergata hanno utilizzato un approccio totalmente percutaneo, senza tagli, attraverso la vena femorale destra, e l'inserimento a cuore battente della protesi biologica, "per la prima volta al mondo con questa modalità, davvero mini-invasiva", conclude Romeo.

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