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Allarme disoccupazione, Camusso: "Serve un piano straordinario per i giovani''

03 marzo 2014 | 10.19
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Allarme disoccupazione, Camusso:

"Abbiamo bisogno di un piano straordinario per i giovani occupandoli nella conservazione del nostro Paese. Alla vigilia dell'Expo 2015 sarebbe molto utile utilizzare i ragazzi per difendere il nostro patrimonio artistico. Pompei cade a pezzi: sarebbe tanto strano istituire una specie di servizio civile per quei restauri?". Se lo chiede, in un'intervista a la Repubblica, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Un sussidio universale è una misura necessaria - sottolinea -. Serve però che anche i datori di lavoro precario e discontinuo contribuiscano. I precedenti ministri del Lavoro non hanno voluto chiedere alle imprese contributi che garantissero l'universalità della cassa integrazione e versamenti per i dipendenti precari in caso di perdita del lavoro. Non solo penso che sia ora di farlo ma che sia ormai indispensabile", spiega. Il sistema, osserva ancora Camusso, "sarebbe in equilibrio se la cassa integrazione venisse utilizzata per far fronte a situazioni di crisi transitoria o per ristrutturazioni. Il sussidio di disoccupazione dovrebbe intervenire in caso di perdita del rapporto di lavoro".

Lavoro, Bonanni: ''Jobs act non crea posti, dovevamo vederlo prima di Merkel''

"Bisogna dire chiaro alla gente che il Jobs Act non crea posti di lavoro. Poi, prima che alla cancelliera Merkel questa legge la si doveva far vedere ai lavoratori e alle loro rappresentanze". Lo dice, in un'intervista a la Stampa, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "È una situazione grave, c'è poco rispetto delle rappresentanze sociali. A me non interessano le sceneggiate concertative, ma un serio lavoro preparatorio, come si fa ovunque nei paesi avanzati. È una scelta che produrrà errori", avverte.

Legge elettorale, D'Alimonte: ''Urgente intervenire su riforma Senato''

''Il Senato puo' essere riformato in un anno, e prima di 12 mesi e' comunque assai improbabile che si vada alle urne anche se fosse approvata una nuova legge elettorale. Quindi andrebbe bene portare a compimento le due riforme contemporaneamente''. Lo afferma, in una intervista a Il Corriere della Sera il politologo Roberto D'Alimonte, secondo il quale ''la riforma del Senato e' un nodo che va sciolto subito'', una questione ''ben piu' urgente'' della riforma del meccanismo elettorale. ''Credo -spiega- che Renzi voglia una legge elettorale al piu' presto perche' questo lo rafforzerebbe, mentre gli alleati di governo e la minoranza del Pd non mi sembrano cosi' disponibili''. Chi chiede di ''agganciare sistema di voto e riforma del Senato'' tenta di ''rinviare tutto alle calende greche'' ma ''l'argomento che usano non e' sbagliato: la vera urgenza adesso e' presentare immediatamente un disegno di legge per la modifica costituzionale di Palazzo Madama. Se fossi nei panni del presidente del Consiglio, incalzerei gli avversari proprio sul loro terreno. Non credo che un arroccamento gli sia vantaggioso. Anche perche' lo schema attuale sul sistema elettorale contiene cose buone, ma anche diversi problemi''. Per D'Alimonte si dovrebbe intervenire sul premio di maggioranza: ''il testo prevede un meccanismo che garantisce al vincitore 321 seggi alla Camera, a fronte di una maggioranza assoluta di 316 deputati: non si possono lasciare le sorti del Paese in mano a 6 persone, sarebbe una maggioranza troppo fragile''. Inoltre, ''si prevedono troppe soglie e troppo complicate'' e ''c'e' un fortissimo dubbio che siano tutte incostituzionali'', conclude D'Alimonte.

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