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Bce: ripresa molto graduale e la disoccupazione resta alta

10 luglio 2014 | 10.25
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L'Istituto di Francoforte: nel primo trimestre pil a +0,2% sul periodo precedente; impatto della crisi del debito più pesante per le pmi italiane. La raccomandazione: avanti con le riforme strutturali, che devono puntare a promuovere gli investimenti e la creazione di posti di lavoro

(Xinhua)
(Xinhua)

La ripresa procede anche se in modo molto graduale e migliora anche il mercato del lavoro pur restando elevato il livello di disoccupazione. A sostenerlo è la Bce nel bollettino mensile di luglio, evidenziando come nel primo trimestre di quest'anno il pil in termini reali dell'area dell'euro sia aumentato dello 0,2% sul periodo precedente.

"Gli indicatori economici, compresi i risultati delle indagini congiunturali fino a giugno - rileva la Bce - segnalano il procedere di una ripresa molto graduale nel secondo trimestre del 2014". In prospettiva, la domanda interna, rileva l'Istituto di Francoforte, "seguiterebbe a essere sostenuta da una serie di fattori, fra cui l'ulteriore accomodamento monetario e i continui miglioramenti nelle condizioni di finanziamento". Inoltre i progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali, nonché gli incrementi del reddito disponibile reale, sottolinea la Bce, "dovrebbero fornire un contributo positivo alla crescita economica". Quindi, "al fine di consolidare le basi per un'espansione economica sostenibile e per finanze pubbliche sane, i paesi dell'area euro non devono vanificare i progressi conseguiti nel riequilibrio dei conti pubblici e nei prossimi anni dovranno avanzare sul cammino delle riforme strutturali". "Importanti riforme strutturali - sottolinea l'Istituto di Francoforte - hanno potenziato la competitività e la capacità di aggiustamento dei mercati nazionali del lavoro e dei beni e servizi. Restano tuttavia da affrontare sfide significative". Il risanamento di bilancio, rileva la Bce, "va impostato in modo da favorire l'espansione economica; le riforme strutturali devono puntare a promuovere gli investimenti privati e la creazione di posti di lavoro".

Pmi - La Bce ha valutato anche l'effetto della crisi del debito sulle piccole e medie imprese italiane e spagnole. "L'impatto della crisi del debito sovrano sui finanziamenti e sui bilanci delle banche - rileva l'Istituto di Francoforte - ha probabilmente avuto conseguenze più pesanti sulle aziende più piccole e che dipendono maggiormente dai prestiti bancari e sulla loro attività reale, come mostrato anche dai primi studi empirici effettuati su dati italiani".

Lavoro - Sul fronte dell'occupazione, rileva la Bce, "sebbene dai mercati del lavoro provenga qualche ulteriore segnale di miglioramento, la disoccupazione resta elevata nell'area dell'euro e la capacità produttiva inutilizzata permane nel complesso notevole".

Inflazione - Quanto all'inflazione, nell'area dell'euro "si dovrebbe mantenere su livelli modesti nei prossimi mesi, per poi aumentare gradualmente nel corso del 2015 e del 2016".

Italia - Dalla Bce arriva poi una bacchettata all'Italia e non solo. I paesi dell'area euro "hanno attuato 'pienamente' o in 'buona misura' solo 7 delle 86 raccomandazioni specifiche per paese approvate nel 2013 dal Consiglio Ue": in Italia su 6 raccomandazioni solo in un caso si è registrato "qualche progresso" e in 5 casi "progressi limitati".

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