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Energia: Legambiente e Kyoto club, costi non frenano competitivita' imprese

14 marzo 2014 | 16.41
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''Superiamo il falso mito del 'caro energia' e puntiamo sull'innovazione per un rilancio della nostra industria. È arrivato il momento di concentrarsi sui reali fattori che rallentano e, sempre più spesso, penalizzano la crescita delle aziende italiane, rendendole così meno competitive rispetto alle concorrenti straniere: fisco, lunga burocrazia, scarsi investimenti in ricerca e sviluppo''. Così Francesco Ferrante, vicepresidente di Kyoto Club, ed Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente.

Le aziende ''energivore'' - fanno notare - beneficiano di sconti grazie ai quali pagano l'energia elettrica quanto quelle tedesche, se non addirittura meno: quelle che consumano tra 70.000 e 150mila mWh/anno addirittura il 15% in meno dei loro concorrenti tedeschi (0,1234 c/kWh contro 0,1449 c/kWh, dati Eurostat). E anche per le famiglie italiane l'elettricità costa meno che in Germania (per consumi fino a 2500 kWh/anno: 0,20 c/kWh in Italia, 0,31 c/kWh in Germania).

Kyoto Club e Legambiente sottolineano che, secondo i dati Istat, per le famiglie italiane, il costo dell'energia incide per il 5% sulla spesa media mensile, ma meno della metà è da attribuire all'energia elettrica. "Se dalle nostre bollette togliessimo gli oneri riferiti alle rinnovabili, le famiglie italiane potrebbero risparmiare il 3 per 1.000 al mese, corrispondente a 7 euro su circa 2.500 euro. Quindi - aggiungono - i costi che gravano i bilanci delle nostre famiglie sono ben altri: per esempio, quelli legati al riscaldamento e ai trasporti, oltre il 14%".(segue)

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