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Farmaci: epatite C 'festeggia' 25 anni con addio a interferone

12 aprile 2014 | 18.56
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Londra, 12 apr. (Adnkronos Salute) - Era il 1989 quando l'epatite C fece la sua comparsa sulle riviste scientifiche internazionali. Gli scienziati si erano accorti della sua esistenza già negli anni '70, ma fino ad allora il virus era identificato solamente come 'non A non B'. Da allora sono passati esattamente 25 anni, ma questo 'compleanno' sarà speciale per i pazienti che convivono con l'Hcv. Perché, con l'arrivo dei super farmaci che promettono di curare l'infezione con risposte fino al 100%, si apre l'era dell'addio all'interferone, e ai più pesanti effetti collaterali delle cure tradizionali.

L'International Liver Congress organizzato dall'Associazione europea per lo studio del fegato (Easl) a Londra ha fatto da palcoscenico alle nuove terapie, con la presentazione di una lunga serie di studi di fase III, che prelude la richiesta di ingresso in commercio. Fra questi il maxi programma di Abbvie che in 4 distinti studi (Sapphire I e II, Turquoise II, Pearl III) ha coinvolto circa 2 mila pazienti. Ricerche in cui sono stati valutati i risultati di un nuovo regime terapeutico chiamato '3D' basato sulla combinazione di tre farmaci, senza interferone. Oggi in particolare è stato presentato lo studio Turquoise II, i cui dati sono stati pubblicati online sul 'New England Journal of Medicine'.

Si tratta del più vasto studio di fase III su un regime completamente orale e privo di interferone condotto esclusivamente su pazienti con cirrosi (affetti da epatite C, genotipo 1), sia nuovi alla terapia che già trattati. "La ricerca ha valutato l'efficacia e la sicurezza del trattamento di 12 e di 24 settimane. Il tasso di cura (risposta virologica sostenuta) è arrivato fino al 95%", spiega Fred Poordad dell'University of Texas Health Science Center di San Antonio, ricercatore principale del Turquoise II. Il tasso di interruzione della cura dovuto a eventi avversi è stato dell'1,9% e del 2,3% nel trattamento di 12 e in quello di 24 settimane. E 12 pazienti nella cura di 12 settimane e 1 in quella di 24 hanno sperimentato una ricaduta. (segue)

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