Roma, 17 mar. (Adnkronos Salute) - I furti negli ospedali sono un fenomeno che negli ultimi anni ha colpito pesantemente gli ospedali italiani, e di conseguenza la sanità pubblica, con una ricaduta diretta sul cittadino e sulle risorse sanitarie del Paese. Da un recente studio pubblicato dall'Università Cattolica di Milano, tra il 2006 e il 2013 un ospedale italiano su 10 ha subito un furto di farmaci con un perdita media, per ogni furto, di 330 mila euro. Per tentare di arginare il fenomeno e supportare le strutture ospedaliere italiane, la Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (Sifo) ei Carabinieri dei Nas hanno redatto un vero e proprio 'decalogo', diviso in 5 azioni preventive e 5 azioni correttive.
Per quanto riguarda le azioni preventive, il consiglio è quello di dotare in primis le farmacie ospedaliere di strumentazioni specifiche come: allarmi, telecamere a circuito, porte blindate, inferriate e serrature speciali di tipo europeo difficili da copiare. Inoltre, è consigliabile avvalersi del supporto professionale di una vigilanza specializzata (guardia giurata) per il controllo specifico dell'accesso alla farmacia.
"La Sifo monitora da tempo questo fenomeno e siamo soddisfatti di poter supportare, grazie all'ausilio dei Nas, le nostre amministrazioni di riferimento e i colleghi che ogni giorno lavorano per assicurare i farmaci ai pazienti", dichiara Laura Fabrizio, presidente Sifo. "Da parte nostra sposiamo appieno queste 'regole d'oro' e siamo in prima linea coinvolti nella parte correttiva, cioè nella segnalazione a tutte le autorità competenti dei furti, per permettere che questo fenomeno possa essere arginato per garantire ai pazienti l’accesso alle cure", aggiunge. (segue)