(Adnkronos Salute) - "Il ministero della Salute dell'Egitto - evidenzia Bonino - ha contrattato con Gilead, produttore di Sovaldi, uno studio di coorte di 10.000 pazienti da trattare subito al prezzo di 800 dollari per singola cura". Anche l'Italia dovrebbe dunque "autorizzare tramite Agenzia italiana del farmaco (Aifa) la prescrizione di Sovaldi da subito, per i soli pazienti in cui è considerato 'salvavita', ovvero i pazienti in lista per il trapianto o trapiantati di fegato e rene; avviare parallelamente una contrattazione con Gilead e altre ditte mettendole in competizione da subito per uno studio di coorte di 10.000 pazienti, acquistando il farmaco direttamente dalle aziende al prezzo ragionevole di circa 5.000-8.000 euro. I 50-60 milioni di euro necessari a finanziare lo studio possono essere ottenuti subito con un mutuo/leasing con una compagnia di assicurazione internazionale".
"Il premio annuale assicurativo può essere recuperato per i primi due anni - assicura l'esperto - dai fondi strutturali europei per interventi di salute pubblica (equiparabili alla costruzione di un ospedale, ad esempio), e poi dal recupero di spesa derivato dalla spending review che viene dall'ottimizzazione dell'attuale terapia anti-epatite. Questo permetterebbe di non pesare sul budget del farmaceutico del Ssn a discapito di altre patologie".
Per 'selezionare' i 10.000 pazienti è possibile utilizzare "il database 'Piter' che fa capo a 200 centri nazionali accreditati", e in questo modo, "per il 2015 questi rappresenterebbero la quasi totalità dei pazienti che non rispondo al meglio alla terapia standard. Il progetto permetterebbe quindi di superare la fase 'ponte' dell'unico farmaco ora disponibile e poter arrivare al 2016-2017 quando arriveranno più farmaci con le stesse caratteristiche e la competizione di mercato porterà il prezzo a circa 6-7.000 euro a ciclo di cura".
