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Brexit, speaker dice no a nuovo voto su accordo

21 ottobre 2019 | 09.58
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Bercow ha deciso di non accogliere la richiesta del governo, facendo appello al regolamento parlamentare. Johnson: "Siamo molto delusi". Bruxelles: "Avviato il processo di ratifica". Berlino non esclude "breve proroga tecnica"

(Foto Afp)
(Foto Afp)

Lo speaker della Camera dei Comuni, John Bercow, ha deciso di non consentire che oggi si voti sull'accordo per la Brexit negoziato dal premier Boris Johnson, come invece chiesto dal governo. Bercow ha fatto appello al regolamento parlamentare, che impedisce che nell'ambito della stessa sessione si voti un provvedimento già precedentemente sottoposto al vaglio dei Comuni, a meno che il testo e le circostanze non abbiano subito "significative" modifiche.

L'accordo sulla Brexit era già stato presentato al voto dei Comuni sabato, ma la maggioranza dei deputati, approvando l'emendamento Letwin, ne aveva rimandato l'esame a una fase successiva. Vale a dire, dopo che i Comuni avranno approvato tutta la legislazione che implementa l'accordo, il 'Withdrawal Agreement Bill'.

"Siamo molto delusi che lo speaker ci abbia negato la possibilità di rispettare la volontà del popolo. La gente vuole che la Brexit si faccia" ha affermato il portavoce del premier Boris Johnson.

Il governo britannico vuole concludere entro giovedì le procedure per la ratifica parlamentare dell'accordo sulla Brexit raggiunto la settimana scorsa con Bruxelles. Lo ha detto il leader dei conservatori alla Camera dei Comuni, Jacob Rees-Mogg, prevedendo tre sessioni fiume del Parlamento domani, mercoledì e giovedì, anche nella notte. Una maratona che però la Camera potrebbe respingere, come spiegato alla Bbc: l'ordine del giorno verrà votato domani.

UE - Intanto la Commissione europea ha confermato che sono in corso le consultazioni tra i 27 leader della Ue sulla richiesta di rinvio presentata, 'obtorto collo', dal premier britannico Boris Johnson. "Il presidente Tusk sta consultando i 27 leader Ue su questo, ed è soprattutto al Regno Unito che spetta spiegare i prossimi passi. Da parte nostra, naturalmente, seguiamo gli eventi in corso queta settimana a Londra molto attentamente", ha riferito la portavoce Mina Andreeva durante il consueto briefing con la stampa. Da parte della Ue, ha aggiunto, "il processo di ratifica è stato avviato".

Per la Brexit "siamo in pista, stiamo facendo il nostro dovere. Ci rincontreremo anche giovedì prossimo. Il Parlamento è l'ultimo soggetto a pronunciarsi in questa vicenda" ha spiegato il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, dopo la conferenza dei presidenti a Strasburgo. "Naturalmente - ha aggiunto - prima di noi dovranno farlo il Regno Unito e il Parlamento del Regno Unito. Una volta finito quell'esame toccherà a noi. Siamo disponibili ad un esame sereno e rapido. Il Parlamento Europeo sarà l'ultimo attore a dire la sua parola su questo accordo", ha concluso.

BERLINO - Una breve estensione della data limite per la Brexit resta una possibilità nel caso in cui il Parlamento britannico accolga l'accordo con Bruxelles, ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas: "Non escluderei una breve proroga tecnica, se ci sono problemi in Gran Bretagna con i passi della ratifica", ha dichiarato parlando a Berlino. Maas non si è espresso su quanto avverrebbe nell'eventualità invece che l'accordo fosse respinto dal Parlamento britannico ma non ha voluto categoricamente escludere un'ulteriore estensione della data oltre il 31 ottobre: "Se ci sarà un'ulteriore proroga nell'insieme, questo dovrà essere valutato all'interno dell'Unione Europea".

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