(Aki) - Sul piano politico, Sako si augra che ''il prossimo governo possa creare posti di lavoro per tutti i giovani e che fermi la disoccupazione diffusa nel Paese. Non deve disperdere il denaro pubblico che dovrebbe essere destinato a progetti di sviluppo concreti e investimenti per creare posti di lavoro.Questo contribuira' a far tornare l'ordine, ma se i confini rimarranno aperti, la corruzione diffusa e prevarra' l'appartenenza partitica, il Paese rimarra' com'è''.
Nel campo religioso, il patriarca caldeo ammette che ''abbiamo ottimi rappotti con tutti, il governo centrale, del Kurdistan e i capi religiosi sunniti e sciiti. E' un elemento al quale teniamo molto per cui investamo su iniziative come la recente distribuzione di aiuti umanitari a mille famiglie a Falluja e Ramadi (da dicembre teatro di violenti scontri tra l'esercito centrale e i miliziani dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante, ndr). La cosa ha avuto un'eco molto forte specialmente quando abbiamo detto loro che voi siete i nostri fratelli: non musulmani, sunniti o sciiti, ma uomini iracheni come noi. La religione e il modo di vivere la fede devono accomunarci, non il contrario''. ''Ultimamente la gente è stufa di sentirsi divisa in base alla religione, il che porta a un'apertura e a un apprezzamento tra le varie fedi in Iraq'', ha concluso.
