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Quanta: nonostante crisi settore Ict richiede nuove figure professionali

10 aprile 2014 | 09.51
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Quanta: nonostante crisi settore Ict richiede nuove figure professionali

Roma, 10 apr. (Labitalia) - Nuovi sbocchi occupazionali e figure professionali d'avanguardia nel mercato dell'Information and Communication Technology (Ict), con lo sviluppo dei sistemi di informazione e comunicazione digitale, nonostante le cifre macroeconomiche negative legate al settore. A rilevarlo l'osservatorio 'Quanta Ict', divisione settoriale del Gruppo Quanta, da oltre 15 anni leader nella formazione e somministrazione di risorse umane in mercati emergenti.

"Un recente studio Assinform-Netconsulting - ricorda Quanta Ict - ha infatti rilevato una flessione del mercato Ict pari al 4,4% nell'ultimo anno, stimando una perdita di circa 3 miliardi di euro rispetto al 2012. D'altro canto, però, studi condotti con metodologie e criteri differenti rivelano la costante evoluzione di questo mercato. Se Censis (febbraio 2014) annovera l'Ict tra i settori che richiedono ai lavoratori una costante evoluzione delle competenze, una nuova indagine del Politecnico di Milano riconosce nel mercato dei sistemi di comunicazione mobile il rimedio numero uno contro la crisi, prevedendo un contributo del 2,5% alla crescita del Pil da parte del solo mercato delle app e un veloce incremento dei posti di lavoro. Così, in un mercato fatto di chiaroscuri, il Gruppo Quanta - spiega - ha investito in una divisione specializzata come 'Quanta Ict', offrendo una valida alternativa alle più diffuse forme di occupazione del settore, caratterizzate da precarietà e mancanza di garanzie, mediante assunzioni in somministrazione o staff leasing. Se i vantaggi per i lavoratori sono evidenti da un punto di vista contributivo e retributivo, le aziende della scena Ict beneficiano di soluzioni a rischio zero e garantite da specifiche competenze professionali".

"Quanta Ict vive una forte crescita, intercettando il bisogno di formule lavorative stabili e garantite, manifestato dai lavoratori del settore, che finora hanno operato in un mercato caratterizzato da formule di lavoro atipico", spiega Massimo Quizielvù, Country Manager Italia del Gruppo Quanta. "Nonostante le difficoltà dell'economia, la soluzione che noi proponiamo piace alle aziende, soprattutto a quelle più sensibili alla qualità dei lavoratori e alla legalità delle proprie scelte, anche per i vantaggi derivanti dal superamento dei rischi e dei costi di un'offerta molto frazionata, fatta da realtà con limitate capacità economiche e finanziarie", conclude.

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