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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

08 luglio 2014 | 10.34
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Al centro dei giornali in edicola la riunione dell'Ecofin e la riforma del lavoro.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Al centro dei giornali in edicola la riunione dell'Ecofin e la riforma del lavoro.

In una lettera al quotidiano 'Repubblica', Claudio De Vincenti, viceministro dello Sviluppo economico, scrive: "A chi in Italia e in Europa ha paura dell’intervento pubblico rispondiamo che anche non intervenire è una scelta, in tal caso nei fatti a favore delle posizioni di forza sul mercato. La svolta di cui c’è bisogno è quella del coraggio della responsabilità: un intervento pubblico che promuova mercati che includono tutti i cittadini".

All'indomani della sua elezione alla guida della commissione Affari economici e monetari dell’Europarlamento, Roberto Gualtieri, rilascia due interviste. Al 'Sole 24 ore' spiega: "Il Consiglio ha indicato due linee-guida. La prima riguarda il miglior uso della flessibilità contenuta nel patto. La seconda è quella di rafforzare gli investimenti. Ambedue vanno riempite di contenuti concreti. Sul primo fronte, bisogna rendere coerenti tra loro i due obiettivi del Patto, la stabilità e la crescita, per far sì che le politiche economiche permettano al tempo stesso responsabilità di bilancio, investimenti e riforme, in un contesto di crescita debolissima e di inflazione bassissima".

In un colloquio con la 'Stampa', inoltre, Gualtieri sottolinea che la questione è "evitare di creare un conflitto fra crescita e austerità, fra disciplina di bilancio e spesa pubblica" e, per questo, bisogna rendere tutte le esigenze "mutualmente coerenti, in modo da sostenere tanto le riforme quanto la responsabilità della disciplina contabile".

Sempre sul fronte europeo, 'Repubblica' intervista Guy Abeille, meglio conosciuto come 'Monsieur 3%' perché rivendica di aver ideato la discussa regola del 3% di deficit sul Pil: "Il 3% rimane ancora oggi intoccabile, come una Trinità. Mi fa pensare a Edmund Hillary che quando gli chiesero perché aveva scalato l’Everest rispose: 'Because it’s there'. Da quella sera del 1981 in cui il 3% è uscito fuori un po’ per caso, è diventato parte del paesaggio delle nostre vite. Nessuno più che si domanda perché. Come una montagna da scalare, semplicemente perché è lì".

Fra le priorità per il semestre italiano di presidente dell'Unione europea, in un intervento sul 'Messaggero', Fabrizio Palenzona, presidente Aiscat e Assaeroporti, ne sottolinea una in particolare: "Per quanto riguarda le infrastrutture e i trasporti la proposta italiana di avviare alcuni servizi di interesse economico generale per completare e far funzionare le infrastrutture a rete volute dall’Unione pare molto concreta anche quanto a procedure". E conclude: "La sensazione è che, per realizzare un piano così ambizioso e innovativo, di là dei profili strettamente tecnico giuridici,non basti il consenso,ma occorra un peso politico e una autorevolezza che solo il premier Renzi oggi possiede e può decidere di usare".

E al 'Messaggero', Riccardo Nencini, viceministro ai Trasporti, annuncia: "La riforma del codice della strada è stata incardinata solo ora e la stiamo discutendo alla Camera in IX commissione dalla scorsa settimana. Io ho ricevuto la delega poco più di due settimane fa. Appena finita la discussione in commissione andrà in aula".

In materia di Jobs act interviene, in un'intervista alla 'Stampa', il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi: "Sgombriamo il campo dagli equivoci: non c’è un parlamentare di alcun gruppo politico - avverte - che parli di 'contratto unico'. Tutele crescenti significa tutele proporzionate al tempo lavorato; noi proponiamo che l’indennizzo in caso di licenziamento sia proporzionato al tempo lavorato. Estendendo sussidi e potenziamento dei servizi. Il punto politico è lì".

Sul fronte degli investimenti, in un'intervista al 'Corriere della sera', alla domanda 'L’Italia è un Paese dove investire?', Joe Kaeser, Ceo mondiale di Siemens, risponde: "Assolutamente sì. Ci sono persone altamente qualificate e ora il governo ha annunciato che renderà più facile la vita alle imprese. Siamo qui da tanti anni e abbiamo intenzione di rimanerci".

Da parte sua, al 'Giornale', Fabio Garini, ad di Interfidicom Confidi nazionale, spiega la strategia dell'organismo: "I Confidi, enti di garanzia collettiva, hanno vissuto di recente una vera rivoluzione. Sono nati negli anni ’70 come braccio economico delle associazioni di categoria per agevolare il ricorso delle Pmi al credito, ma nel 2006 la leggene ha fatto organismi di garanzia a base nazionale, svincolati dalle associazioni di categoria e dalle banche. Di fatto, però, tutti i principali Confidi non lo sono ancora: noi, invece, siamo il 12˚ a livello nazionale e il primo indipendente".

Sul fronte turistico, in un intervento su 'Libero', Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio Imprese per l'Italia, avverte: "Il turismo italiano stretto dalla morsa dell'elevata pressione fiscale e dell'abusivismo regge il confronto con gli altri Paesi". E aggiunge: "Siamo sommersi da falsi con danni evidenti ai consumatori, alle casse dello Stato e alle imprese".

Sul fronte della scuola, in un'intervista a 'Italia Oggi', Roberto Reggi, sottosegretario all’Istruzione, riferendosi al contratto degli insegnanti afferma: "Ad oggi il contratto nazionale prevede genericamente gli orari, e prevede che la progressione economica avvenga solo in base all’anzianità di servizio. L’esperienza è importante, ma da sola non basta più oggi. Deve esserci una quota di stipendio variabile legata a tutto il resto, per premiare chi fa di più. Serve un contratto flessibile".

Parla delle donne, in un'intervista alla 'Stampa', Jan Eliasson, vicesegretario dell’Onu: "Ci sono segni chiari che, per la prima volta nella storia, il genere femminile ha l’opportunità di prendere il comando. Lo dicono le statistiche sull’educazione e la formazione scolastica. Le donne sono più preparate, hanno un’attitudine alla leadership. Finora non era mai successo, oggi vediamo rappresentanze femminili nella politica, in Parlamento, nei governi, e anche nel settore privato e imprenditoriale. Ora c’è bisogno che gli uomini stiano dalla loro parte".

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