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Salute: italiani informati su diabete, ma adottano 'strategia struzzo' (2)

28 maggio 2014 | 13.14
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(Adnkronos Salute) - "Solo il 3% degli intervistati - commenta Stefano Del Prato, presidente della Sid - si considera a rischio di diabete, un dato già stridente con la prevalenza di questa condizione nella popolazione italiana, stimata intorno al 6,2% della popolazione. Ma il dato ancora più inquietante è che il 70% delle persone a più elevato rischio non fa nulla per ridurlo, come se ignorasse totalmente il problema".

"E' un po' la 'strategia dello struzzo' - sottolinea Del Prato - quanto più si è a rischio, tanto più si nega l'esistenza del problema. E' dunque fondamentale trovare nuove parole e nuovi strumenti per far arrivare alle persone un corretto messaggio di prevenzione e per aumentare la consapevolezza relativa al rischio personale di sviluppare il diabete e quella delle complicanze che il diabete può provocare". Evitando di nascondere la testa sotto la sabbia.

In tanti, infatti, arrivano tardi alla diagnosi. Così solo il 20%, quando scopre di essere diabetico, non presenta danni d'organo causati dalla malattia, mentre l'80% ha alterazioni a occhi, reni, circolazione. "Le conseguenze del diabete - afferma Enzo Bonora, presidente eletto Sid e professore di endocrinologia all'università di Verona - sono troppo spesso sottovalutate. Invece, è una malattia che uccide ed è sbagliato nasconderlo". Non solo. Il conto che presenta è salato: ogni persona con diabete costa al Ssn circa 3.000 euro e la cifra è sottostimata. L'esborso per i farmaci, i presidi (strisce per misurare a domicilio la glicemia), le visite diabetologiche e il monitoraggio di laboratorio rappresenta solo il 10%, mentre il 90% dei costi è rappresentato da ricoveri ospedalieri e diagnosi, monitoraggio e terapia delle complicanze acute e croniche.

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