(Adnkronos Salute) - A Guéckédou l'organizzazione ha realizzato un'unità di isolamento che ha visto la guarigione dei primi pazienti. Dopo i casi di Ebola riportati nella vicina Liberia, Msf ha inviato forniture mediche, materiali e specialisti per formare il personale sanitario locale e migliorare la piccola unità di isolamento realizzata dal ministero della Salute. A Macenta le attività sono invece state sospese a seguito di un incidente: spinti dalla paura, come spesso accade nel corso di epidemie, gli abitanti del posto hanno tirato sassi ai veicoli e alle strutture di Msf, nella convinzione che la presenza degli operatori fosse responsabile della diffusione del contagio. I due pazienti che erano in isolamento sono stati affidati a un medico del ministero della Salute.
Ma qual è il rischio che il virus si diffonda in Europa o in altri paesi sviluppati? Secondo l'epidemiologa di Msf Kamiliny Kalahne, "viviamo in un mondo dove gli spostamenti internazionali sono sempre più facili. Ma l'Ebola non si è mai diffusa in un Paese sviluppato. Questo perché generalmente le persone trasmettono l'infezione quando sono molto malate, hanno la febbre alta e tanti altri sintomi, e in queste condizioni non sono in grado di viaggiare. E anche qualora sviluppassero la malattia una volta arrivati in un Paese sviluppato, sarebbero assistiti in ospedali di buon livello, con adeguati sistemi di controllo delle infezioni ed è molto improbabile - conclude - che contagerebbero altre persone".