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Sanita': vaccinazione antipolio compie 50 anni, ma malattia fa ancora paura

22 febbraio 2014 | 16.15
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Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute ) - 1 Marzo 1964. Parte in Italia il più grande sforzo organizzativo di prevenzione vaccinale. Obiettivo: stoppare la poliomielite, che portava a paralisi circa 3000 persone ogni anno e aveva 'ondate' drammatiche come quella del 1958, con 7500 individui vittime dell’infezione. Per vincere la poliomielite in una Pese nel pieno del boom economico, non si bada a spesa: circa sette milioni di bambini e ragazzi, dai 6 mesi ai 14 anni di età, vengono protetti in pochi mesi nei confronti della malattia.

1 marzo 2014. La polio, grazie alla vaccinazione, non si manifesta più in Italia dal 1983 e l’intera Europa è 'polio-free' dal 2000. Ma la malattia non smette di far paura e il vaccino si rivela un’arma ancora imprescindibile. In tre Paesi (Pakistan, Afghanistan e Nigeria del nord) il virus è ancora endemico e le segnalazioni sono purtroppo frequenti: solo pochi mesi fa gli ultimi allarmi a due passi da noi, con casi di malattia in Israele e Siria. A ricordare il passato e una delle più grandi campagne vaccinali mai eseguite nel nostro Paese è il professor Pietro Crovari, già docente di Igiene e medicina preventiva dell'università di Genova. "Dopo la scoperta degli studiosi guidati da John Franklin Enders al Children's Hospital Boston, che sono riusciti a coltivare il virus della poliomielite su cellule umane nel 1948, è cominciata la 'corsa' al vaccino", ricorda Crovari.

In Italia la data storica è il primo marzo 1964. "La campagna - aggiunge l'esperto- ha coinvolto tutti i bambini tra i 6 mesi e i 14 anni, perché si pensava che sopra questa soglia la popolazione fosse immunizzata contro il virus grazie all’infezione naturale". Oggi, a distanza di 50 anni, la vaccinazione rimane ancora un’arma formidabile per contrastare il possibile 'ritorno' della poliomielite. "Per l’Italia il rischio è solo teorico ma comunque esiste", sostiene Vincenzo Baldo, professore straordinario in Igiene all’Università degli Studi di Padova. Dopo che lo scorso anno il virus è stato isolato in Israele, "l’European center for disease prevention and control (Ecdc) ha raccomandato alto livello di sorveglianza". (segue)

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