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Inalca e Coldiretti insieme per il benessere dei bovini

29 marzo 2019 | 12.55
LETTURA: 4 minuti

Nuovo protocollo della società del Gruppo Cremonini per migliorare la cura e la salute con meno farmaci

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Il benessere animale e la sostenibilità nella filiera bovina con standard di eccellenza da applicare nei propri allevamenti, da estendere gradualmente anche ai 15mila allevamenti italiani che riforniscono l’azienda. E’ l’obiettivo del nuovo protocollo Inalca (Gruppo Cremonini) che punta sulla qualità della carne bovina grazie agli accordi di filiera avviati con Coldiretti. Si tratta di un’intesa che avrà un impatto importante per tutto il settore in Italia.

L’iniziativa, presentata oggi a Roma, è frutto di un progetto biennale promosso dalla Regione Lombardia e cofinanziato per circa un terzo da Inalca nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, in collaborazione con l’Università di Milano – Dipartimenti di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare (VESPA) e di Medicina Veterinaria (DiMeVet) – e la Fondazione Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) di Reggio Emilia. L'attività di studio ha direttamente coinvolto anche due aziende agricole lombarde (Agricola Marchesina e Agricola Martinelli), attive nel settore bovino da ingrasso nelle province di Milano e Bergamo.

 "Il benessere animale diventa misurabile in termini reali e concreti, grazie  a questo progetto, offrendo dati utili per la gestione sostenibile di un allevamento di bovini da carne, un vero e proprio esempio di ciò a cui vuole tendere tutta la filiera italiana" ha spiegato Luigi Scordamaglia, ad di Inalca. 

"Non si tratta solo del rispetto delle norme, - ha proseguito -prerequisito peraltro imprescindibile, ma dell’attivazione di uno strumento competitivo per pianificare investimenti e creare valore riconosciuto dal mercato. Il tutto per fornire risposte concrete ad un consumatore che comincia finalmente a non credere alle fake news che qualcuno strumentalmente diffonde sulla carne e, sempre più consapevole ed informato, sceglie la qualità e l’italianità che solo una filiera integrata può offrire. Solo una vera alleanza di filiera potrà consentire di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi in termini di sostenibilità a 360 gradi". 

Il nuovo protocollo per gli allevamenti di bovini da carne (vitelloni e scottone) supera ampiamente le prescrizioni di legge sul benessere animale e copre l’assenza di una normativa specifica sul benessere animale nell’allevamento dei bovini da carne.

 In particolare, il primo passo del progetto consiste nella realizzazione di una banca dati per verificare gli effettivi consumi di antibiotici e definire obiettivi di miglioramento. Inoltre, le linee guida del protocollo intervengono su tutti i fattori che influenzano il benessere dei bovini, quali ad esempio la corretta gestione dello spazio per ogni animale, il microclima, l’organizzazione delle mandrie, le pratiche di biosicurezza, la nutrizione, l’igiene della lettiera, ecc., nell’intento di combinare al meglio tutti i fattori che influenzano lo stato di benessere dell’animale e con esso l’adeguata produttività dell’allevamento.

"E evidente – spiega Giovanni Sorlini, responsabile Qualità, Sicurezza e Ambiente di Inalca - che i temi del benessere animale e dell’uso prudente degli antibiotici sono usciti dalla sfera degli addetti ai lavori ed intercettano sensibilità etico sociali di particolare rilevanza per il consumatore, oggi più che mai disposto a riconoscere valore, di reputazione ed economico, oltreché di salute, in questi sforzi di miglioramento della filiera produttiva".

Sul tema degli antibiotici, Sorlini precisa che "gli allevamenti della filiera Inalca hanno già ridotto del 18% l’utilizzo di antibiotici negli ultimi due anni. Stimiamo un ulteriore abbassamento del 10% nell’uso di antibiotici già nel corso del prossimo anno: un traguardo che verrà perseguito tramite l’applicazione estesa del protocollo e ulteriori azioni a difesa della salute degli animali, prima fra tutte la profilassi vaccinale".

All’incontro di presentazione sono intervenuti, tra gli altri Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, Riccardo Compiani docente all’università Università di Milano e coordinatore del progetto, Silvio Borrello, Direzione generale sanità animale e farmaci veterinari MIPAAFT e Gaetano Penocchio, Presidente Federazione Nazionale Veterinari.

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