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Stamina: accolto reclamo Civili Brescia, no a ripresa infusioni per Gioele (2)

27 maggio 2014 | 17.05
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(Adnkronos Salute) - L'ordinanza ottenuta dalla famiglia Genova aveva riacceso la speranza nei pazienti in attesa dei trattamenti Stamina. Tanto che le famiglie di diversi bimbi malati si erano presentate davanti ai Civili proprio il 5 maggio, ma senza ottenere lo sblocco delle infusioni. La struttura ha infatti riconfermato l'assenza di medici all'interno dell'ospedale disponibili a praticare i trattamenti.

Oggi gli Spedali Civili di Brescia scelgono di "non commentare" l'ultima decisione che arriva dal tribunale di Marsala e che accoglie il reclamo da loro presentato. "A metà aprile eravamo in una situazione impraticabile - ricorda il direttore generale Ezio Belleri all'Adnkronos Salute - con la biologa di Stamina assente e i nostri medici che avevano appena confermato la decisione di non praticare più le infusioni", almeno fino al responso del nuovo comitato scientifico nominato dal ministero della Salute. "E abbiamo deciso di impugnare l'ordinanza. Ora il tribunale di Marsala ha accolto il nostro reclamo che non ha nulla di personale rispetto ai singoli pazienti, ma riguarda per noi l'applicazione delle regole".

Dal canto suo il papà del piccolo Gioele, Antonio Genova, parla di "speranza negata" su Facebook. I giudici di Marsala, si sfoga poi al telefono, "hanno accolto la richiesta dell'ospedale e hanno condannato mio figlio a non riprendere le infusioni. In pratica lo hanno condannato a morte. E' assurdo e inaccettabile - commenta - Noi stiamo lottando per vedere rispettata una legge che esiste, non chiediamo altro. Un giudice coraggioso e onesto ha emesso un'ordinanza così importante per mio figlio, semplicemente disponendo che si rispettasse la legge. E altri tre giudici dello stesso tribunale prendono la direzione contraria 'stracciando' di fatto un provvedimento emesso da un loro stesso collega. Vorrei capire i motivi". Genova era preparato a questo epilogo: "Era chiaro già quando ci è stata comunicata la sospensione dell'ordinanza, in tempi record e a 3 giorni dalla data in cui mio figlio avrebbe dovuto riprendere le cure. Quando poi la settimana scorsa ho appreso che il provvedimento era stato revocato, sono rimasto impietrito e in preda alla disperazione. Ora, però, posso dire che ho intenzione di ripartire in quinta".

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