Milano, 31 mar. (Adnkronos Salute) - Senza la sua azione di contrasto i tumori si svilupperebbero più rapidamente. E' il gene Drago, scoperto e descritto da un team di ricercatori italiani e al centro di un articolo pubblicato sul 'Journal of the National Cancer Institute'. Gli scienziati dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano hanno 'passato ai raggi x' questo gene attivato dalla proteina P53, uno dei principali 'guardiani' dell'integrità del nostro genoma.
Secondo i risultati del loro lavoro di ricerca, Drago ha un ruolo inibitore della crescita di cellule tumorali, assieme a p53. E' in grado, cioè, di contrastare la trasformazione delle cellule normali in tumorali.
La struttura e la sequenza del gene sono simili nelle diverse specie animali e questo, osservano i ricercatori, fa pensare a un ruolo importante del gene stesso. Drago coopera con p53, come dimostrato dal fatto che animali geneticamente modificati, senza p53 e senza Drago, sviluppano tumori in un tempo molto più rapido rispetto agli animali privati della sola p53. In condizioni normali, Drago è mantenuto a livelli relativamente bassi da meccanismi di regolazione come la metilazione e il legame di microRna, e solo dopo un danno causato alla cellula viene attivato da p53 per indurre morte cellulare. (segue)