Chiudono in rialzo i principali listini azionari europei, ad eccezione di Milano, che sono in attesa di novità dal Fomc, il Federal Open Market Committee della Fed. L'attenzione è tutta tesa a capire una qualche indicazione circa ila possibilità e la misura del rialzo dei tassi di interesse. In crescita lo spread che si attesta a 119,38 punti base con un rendimento dell'1,91%. In questo scenario Piazza Affari è sottotono rispetto alle altre piazze del Vecchio Continente e chiude con il Ftse Mib in calo dello 0,34% e l'All Share che termina la giornata sopra la parità. Nel resto dell'Europa Zurigo chiude in rialzo dell'1,21%, Londra +1,16%, Parigi +0,81%, Amsterdam +0,72%, Madrid +0,24% e Francoforte +0,34%.
"Crediamo che la Fed - commenta Vincenzo Longo di Ig - non si sbilancerà né in un senso né nell'altro, in attesa di valutare l'evoluzione dei mercati nelle prossime settimane. Molti sono i dati attesi prima della riunione di settembre, tra cui i Non Farm Payrolls di luglio e agosto e le figure sul Pil del secondo trimestre dell’anno. Proprio su quest'ultimo, avremo a disposizione la stima flash domani pomeriggio. Le attese sono per una crescita del Pil del 2,4%, secondo le stime della Fed di Atlanta. Pertanto le prossime 24 ore si preannunciano, pertanto, molto intense sui mercati e i volumi potrebbero superare la media di periodo".
"La scossa nel pomeriggio sui mercati è arrivata dal petrolio, che ha trovato riscatto dopo i dati sulle scorte di greggio negli Usa. L’Eia (Energy Information Administration) - ricorda Longo - ha fatto sapere che la scorsa settimana le scorte sono scese inaspettatamente di 4,2 milioni di barili, con la produzione che è scesa dell’1,5%. È il calo più marcato dal 2013. La notizia ha dato spazio a un rimbalzo delle quotazioni, reduci da 6 sedute consecutive di cali. Il Brent è schizzato a 54,60 dollari/barile, massimi da inizio settimana, mentre il WTI si è spinto sino a 49,60 dollari, massimi da giovedì scorso. La notizia ha fornito un certo supporto alle valute legate alle commodity, con il rublo che si è allontanato dai minimi di ieri".
Milano porta a termine la peggiore performance del Vecchio Continente. Ad appensantire il listino principale Cnh che lascia sul parterre il 4,13%, Mps che cede il 3,7%, Saipem -3,44% dopo i conti deludenti di ieri, Unicredit -3,32% dopo le indiscrezioni circa un cambio ai vertici con la possibile dipartita Roberto Nicastro.
"Altri rumor - evidenzia Longo - riguarderebbero la situazione patrimoniale della banca e un possibile cambio nella struttura dirigenziale" La notizia "se dovesse essere confermata, potrebbe condurre a cali ben maggiori rispetto a quelli visti oggi. Non resta che aspettare il 5 agosto, quando l’Istituto di piazza Cordusio, alzerà il velo sui conti del secondo trimestre".
Italcementi ha terminato la giornata volando a +49,47%. La società della famiglia Pesenti ha reso ieri noto di avere ceduto la quota di controllo del 45% ai tedeschi di Heidelberg Cement e oggi ha diffuso i conti del primo semestre che indicano un utile di 3,8 milioni di euro rispetto a una perdita di 79,6 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno. In rialzo dello 0,42% Telecom che oggi ha annunciato l'accordo strategico con Netflix.
