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E' scontro sul Mes, a chi piace e a chi no

15 aprile 2020 | 10.14
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Per qualcuno è un 'opportunità, per altri una "fregatura". Il Meccanismo europeo di stabilità, fondo permanente di salvataggio della zona euro, agita maggioranza e opposizione. Ma anche all'interno del governo stesso non c'è una visione univoca su questo strumento

E' scontro sul Mes, a chi piace e a chi no

Per qualcuno il Mes è un'opportunità in più e non ci sono motivi per non approfittarne in questo momento di crisi in cui l'emergenza coronavirus sta mettendo a dura prova l'Italia. Per altri invece è una "fregatura" e sarebbe come andare dallo "strozzino" perché "concede prestiti a tasso da di usura". Il Meccanismo europeo di stabilità, fondo permanente di salvataggio della zona euro, studiato per garantire la stabilità all'interno dell'eurozona e per sostenere con aiuti finanziari i Paesi in difficoltà, agita maggioranza e opposizione. Anche all'interno del governo stesso non c'è una visione univoca su questo strumento.

In Europa, l'Italia continua a lottare per gli eurobond ma per ora sul piatto c'è il Mes che potrebbe essere senza condizioni ed extra large. Per il leader della Lega Matteo Salvini, secondo il quale il Mes concede prestiti a tasso da di usura, come quando si va dallo strozzino", "non esiste un Mes senza condizioni. Il Mes è un fondo istituito da un trattato, Berlusconi o Prodi possono dire quello che vogliono. Il problema non è il tasso sono le condizionabilità. Una volta che accedi a questo fondo, per farsi restituire i soldi ti potrà dire aumenti l'età pensionabile, tassi la casa, tassi i risparmi in banca. L'accordo non può andare sopra il trattato, una legge italiana non può superare la Costituzione; un fondo istituito con un trattato risponde al trattato".

"Spero di essere smentita ma oggi sono convinta che la linea di credito senza condizionalità del Mes per le spese sanitarie rischi di essere un 'cavallo di Troika'. Se non restituisci i soldi che chiedi in prestito come dicono loro e nei tempi che stabiliscono, e indipendentemente dalla difficoltà che hai, puoi ritrovarti lo stesso la Troika dentro casa. Se non stiamo attenti, è questo quello che può succedere". Lo scrive su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

"Il Mes non va demonizzato. Non c’è nulla di sbagliato, in linea di principio, nel fatto che i Paesi ad economia più solida chiedano garanzie rafforzate per finanziare Paesi più a rischio. La cosa sbagliata è che queste garanzie si trasformino in uno strangolamento dell’economia di una nazione già in sofferenza e addirittura in un esproprio della sua sovranità nazionale", ha ribadito Silvio Berlusconi in un intervento su 'Il Giornale'. Perché "l'errore sul Mes sarebbe quello, clamoroso, di dire all'Europa faremo da soli...'', aveva sottolineato il Cavaliere.

Di polemiche idiote ha parlato anche Emma Bonino, tant’è che non c’è dibattito in alcun altro paese su questo punto. E non vedo il motivo per cui dobbiamo bloccarne l’operatività. Non è né automatico, né obbligatorio, e credo che non possiamo impedire ad altri paesi di usarlo".

"Il presidente del Consiglio che combatte per gli eurobond fa una battaglia sacrosanta e giusta e noi siamo con lui", ma "perché dobbiamo essere contro il Mes quando è senza condizionalità?", si chiede Matteo Renzi ricordando che "grazie al lavoro di Roberto Gualtieri e di Paolo Gentiloni i 37 miliardi disponibili per l'Italia domani mattina sono senza condizionalità, se avessi la possibilità di prendere 37 miliardi di euro per darli agli italiani li prenderei".

Sul Mes, "sta accadendo qualcosa di surreale, figlio della società della comunicazione. Si cominciano a lanciare strali nei confronti di uno strumento economico, che è diventata una sigla che ormai si discute pure nei bar e la si è fatta diventare una sorta di simbolo dell'Ue che non funziona, dell'Ue matrigna che vuole fare del male all'Italia", dice Davide Faraone, capogruppo di Italia viva al Senato, ai microfoni della trasmissione 'L’Italia s’è desta'. "E' uno strumento importante, che si somma a tutti gli altri strumenti economici messi in campo dall'Europa - sottolinea - Sicuramente bisogna chiedere di più perché l'emergenza è grande, ma che si dica che l'Ue non ha fatto nulla quando invece ci mettono a disposizione il Mes senza condizioni mi sembra veramente incredibile. Purtroppo il tornaconto politico elettorale sta influendo tanto sulla questione. Sono contento che il Pd abbia cambiato linea, perché le prime dichiarazioni erano inquietanti, andavano dietro all'impostazione di Conte".

Ma lo scontro sul Mes è aperto anche all'interno del governo: da una parte c'è il Pd che coglierebbe l'opportunità, dall'altra il Movimento 5 Stelle che la osteggia. Ancora oggi il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio afferma che il "Mes è una disponibilità, secondo me è un successo averlo ottenuto senza condizionabilità, ammesso che sia così. E' un grande successo per il Paese". Senza nascondere allo stesso tempo che, come sottolineato anche dal premier Giuseppe Conte, "l'emissione dei bond è il nostro vero obiettivo, lavoriamo tutti uniti intorno al presidente del Consiglio perché si porti a casa questo obiettivo, ma non buttiamo a mare la disponibilità di miliardi per la nostra sanità pubblica".

''Il Mes non sono soldi gratis, ci impone dei limiti che dovrà pagare pure mio figlio fra trent'anni'', sottolinea il viceministro dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni.

L’Italia non farà mai ricorso al Mes, noi Cinquestelle non potremo mai accettarlo”, insiste il capo politico M5S, Vito Crimi, in un'intervista a 'Il Fatto quotidiano'. "La posizione di Renzi -aggiunge- non mi stupisce. Invece mi stupiscono le parole del Pd, perché mettono in discussione la linea del governo e del presidente del Consiglio Conte, che ha espresso la necessità di altri strumenti contro la crisi".

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