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Fisco, Alitalia e nomine: i dossier post voto del governo

27 gennaio 2020 | 17.46
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In parallelo, i prossimi mesi saranno decisivi anche per il toto-nomine nelle partecipate e nella galassia delle controllate di Stato, con il rinnovo di circa 400 poltrone in scadenza dai vertici ai piani più bassi

(Fotogramma)
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Il voto in Emilia Romagna e Calabria rafforza il governo ma lo mette anche davanti alla strada ineludibile di agire sui dossier caldi: dal caso Autostrade, al futuro di Alitalia, passando per la riforma fiscale e le pensioni. In parallelo, i prossimi mesi saranno decisivi anche per il toto-nomine nelle partecipate e nella galassia delle controllate di Stato, con il rinnovo di circa 400 poltrone in scadenza, dai vertici ai piani più bassi.

Sulla concessione ad Autostrade dopo a tragedia del Ponte Morandi la maggioranza non è coesa, ma l'indebolimento dei 5Stelle che preme per la revoca tout court potrebbe aprire la strada a nuove trattative. Il Pd sul tema si muove con prudenza, mentre Italia Viva ha sempre messo in guardia contro il rischio che, in assenza di basi giuridiche, lo Stato debba trovarsi nel paradosso di dover versare maxi risarcimenti.

Sul fascicolo Alitalia le incognite maggiori sono legate alla scadenza del 31 maggio prossimo, data entro la quale la compagnia - secondo l'ultimo decreto approvato - deve restituire il nuovo prestito da 400 milioni concesso dal governo. Una deadline per la restituzione in linea con le norme Ue sugli aiuti di Stato, ma che secondo quanto ha chiarito il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli non è il termine perentorio per la vendita della compagnia ma è il termine che viene dato al commissario Giuseppe Leogrande per espletare la procedura di cessione della compagnia.

Prossimo banco di prova del governo sarà anche la preannunciata riforma Irpef. Approvato il taglio del cuneo fiscale, il governo ha annunciato per aprile la legge delega. Tra le ipotesi sul tavolo si ragiona ad una semplificazione delle aliquote con interventi a vantaggio pensionati e incapienti, accanto a possibili rimodulazioni Iva per ridurre la montagna delle clausole di salvaguardia per il 2022 rivedendo possibilmente la giungla delle tax expenditures. Ipotesi accarezzata da tutti gli ultimi governi, ma sempre abbandonata.

Altro tavolo di confronto le pensioni, con il post-Quota 100, per creare le condizioni per una maggiore flessibilità in uscita dal mercato del lavoro allo scadere dello schema triennale di anticipo pensione varato dalla Lega in scadenza a fine 2021.

Archiviate le elezioni accelera anche il toto-nomine di controllate e partecipate pubbliche in scadenza. Entro l'estate andranno confermati o rinnovati i vertici Enel, Eni, Enav, Mps, Poste, Leonardo, oltre che Agcom, Garante per la Privacy, agenzie fiscali e tutta una galassia di controllate per totale di circa 400 poltrone.

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