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La guerra degli spot sugli errori medici, tutti contro tutti

27 febbraio 2014 | 15.20
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La guerra degli spot sugli errori medici, tutti contro tutti

Roma, 27 feb. (Adnkronos Salute) - Tutti contro tutti. Professionisti 'in guerra' a colpi di spot. La querelle intorno al contenzioso medico-legale si arricchisce di un nuovo capitolo. Lo spot 'Medici, pazienti e avvoltoi', lanciato dall'Associazione Amami - in risposta agli spot che invitano a denunciare i presunti casi di malasanità in tribunale - oltre a non piacere agli avvocati, fa storcere la bocca anche ai medici del Collegio italiano dei chirurghi (Cic). Dopo le critiche espresse dall'avvocato Francesco Lauri, presidente di Osservatorio Sanità, va registrata oggi anche una "presa di distanza" da parte dei chirurghi. Il Collegio, infatti, "condivide gli scopi di Amami, ma non il percorso intrapreso".

Ma questo è solo l'ultimo capitolo di una lunga storia. Una disputa combattuta, appunto, a colpi di spot. Ad alzare il polverone è lo spot pubblicitario di 'Obiettivo Risarcimento', comparso sulle tv nazionali, di stato e private. Con questo spot, Obiettivo Risarcimento offre sostegno medico-legale ai pazienti che si sentono vittime di presunti errori sanitari. Di fatto, invita i cittadini che ritengono di essere vittime di un errore medico a denunciare il fatto e reclamare un risarcimento. Lo spot solleva le proteste camici bianchi. La Federazione nazionale degli Ordini dei medici intervenne a difesa dei propri iscritti già a fine settembre 2011. Ma anche i sindacati di categoria, in testa l'Anaao Assomed e la Fp Cgil medici scendono in campo, chiedendo l'intervento dell'allora ministro della Salute Renato Balduzzi.

Dopo un periodo di apparente 'letargo', lo spot di 'Obiettivo risarcimento' ricompare in tv. E i medici questa volta decidono di rispondere con la stessa moneta. I primi sono i chirurgi della Cic, che lo scorso 12 febbraio lanciano lo spot 'I Chirurghi per la tua salute'. Il video, visibile su Youtube, della durata di circa due minuti, mostra medici e chirurghi che fanno nascere bambini, che sono presenti durante una malattia, dopo un incidente, o in azione per salvare vite umane, mentre sullo schermo scorrono frasi che spiegano come spesso i chirurghi siano costretti a prendere decisioni urgenti e importanti in sala operatoria.

Dopo quello del Collegio dei chirurghi arriva poi lo spot dell'Amami, condiviso da 25 associazioni scientifiche e sindacali di categoria. Nel video diffuso dall'Associazione medici accusati di malpractice ingiustamente scorrono immagini di avvoltoi, mentre una voce fuori campo invita i cittadini a diffidare di quanti, in attesa, sono "pronti a gettarsi sul medico che non ha saputo fare miracoli", "approfittano della buona fede dei pazienti" e "promettono facile arricchimento con cause milionarie".

A questo punto, a sentirsi chiamati in causa, sono i legali. L'avvocato Francesco Lauri, presidente di Osservatorio Sanità, associazione di avvocati e medici legali impegnata a tutela dei cittadini che hanno subìto danni da presunti errori medici, afferma che è "in atto una campagna di disinformazione da parte di associazioni che, invece di occuparsi di ristabilire un clima di fiducia tra medici e pazienti, sono ossessionate dalla tutela preventiva della categoria". Per Lauri, lo spot dell'Amami è "mesto e comico al tempo stesso". E non "modificherà nulla del giudizio ormai consolidato da parte dell'opinione pubblica nei confronti della sanità, molto simile a quello che gli italiani".

Se la reazione degli avvocati era da mettere in preventivo, più sorprendente è però la presa di distanza dei chirurghi. Pur condividendo le ragioni di fondo, infatti, anche il Collegio dei chirurghi non risparmia qualche critica allo spot dell'Amami. "Il Collegio - spiega il presidente del Cic, Nicola Surico, che è comunque intervenuto alla conferenza di presentazione dello spot dell'Associazione - condivide certamente gli scopi di Amami, ma non il percorso intrapreso. Per cui il Cic, pur avendo sostenuto lo spot 'Pazienti, medici e avvoltoi' ne ha realizzato uno, 'I chirurghi per la tua salute', più vicino alla propria moral suasion. Vogliamo far capire alle persone che i chirurghi ci sono sempre, e soltanto chi fa il medico con dedizione lo farà bene".

Secondo Surico bisognerebbe piuttosto "evidenziare come lo scarso riposo dei chirurghi, di cui la Comunità europea accusa l'Italia, legato al deficit di organici, non sia una causa sottovalutabile nella possibilità di incorrere in errori. Così come non può essere non valutata la sicurezza negli ospedali, che purtroppo è carente". Il presidente Cic ricorda inoltre che "il medico, in particolare il chirurgo, è costretto spesso a fronteggiare situazioni di emergenza prendendo decisioni importanti in tempo reale, e di come al cittadino non si possa garantire un diritto di risultato".

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