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Tumori: dalle nanotecnologie arma contro cancro pancreas

08 aprile 2014 | 17.39
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Roma, 8 apr. (Adnkronos Salute) - Le nanotecnologie aprono la strada per la cura del tumore al pancreas, malattia difficile da diagnosticare e con poche cure a disposizione. Le nanoparticelle, grazie alla capacità di trasportare un farmaco fino all'obiettivo da colpire superando tutte le barriere biologiche, aiutano a bombardare il cancro dall'interno. La novità è stata presentata questa mattina a Roma, nel corso del convegno 'NanoHealth Seminar: Focus Oncology', non senza qualche polemica da parte degli esperti che rilevano, nel nostro Paese, le difficoltà burocratiche per l'introduzione di nuove cure a cui si sommano le differenze regionali per l'accesso alle terapie.

"Attendevamo questo passo avanti da oltre vent’anni, dopo decine di insuccessi. Ma il nab-paclitaxel, la nuova molecola, attende ancora il via libera dall’Agenzia italiana del farmaco", dice Stefano Cascinu, direttore dell’oncologia medica degli ospedali Riuniti di Ancona e presidente Aiom (Associazione italiana oncologia medica). La particolarità del nab-paclitaxel è che è legato all’albumina, una proteina umana, che riesce a riesce a superare più facilmente lo stroma, la spessa componente di sostegno del cancro costituita dal tessuto connettivo e dai vasi sanguigni. "Nel nostro Paese il tumore del pancreas colpisce ogni anno 12 mila persone, ma il farmaco non è disponibile nemmeno nell’elenco speciale istituito dalla legge 648, che prevede l’utilizzo immediato di molecole per patologie orfane, in mancanza di alternativa terapeutica", prosegue.

"L’urgenza è grande e l’Aiom ha nel frattempo lanciato la campagna PanCrea: creiamo informazione, per sensibilizzare medici e cittadini sulla prevenzione e sulle innovazioni nei trattamenti. Opuscoli, sondaggi e un tour in 7 Regioni per fare luce sulla patologia, poco conosciuta ma tutt’altro che rara", ricorda Cascinu. Secondo il rapporto Euro Pancreatic Cancer Index (Epci), la prima comparazione sul trattamento del tumore del pancreas nel Vecchio Continente, l’80% dei Paesi della Ue non segue i pazienti nella maniera corretta. L’Italia, inoltre, è maglia nera nei tempi di accesso alle cure. (segue)

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