Avvio in rosso per la Borsa di Milano, affossata dallo stacco della cedola da parte di decine di società quotate, tra le quali molte blue chips come Eni, Generali, Intesa SanPaolo, Mediaset e Unicredit. In rialzo le altre Borse europee, con Francoforte in testa. Miste le asiatiche, con Tokyo in verde e Shanghai in rosso
La Borsa di Milano apre in calo, con l'indice guida Ftse Mib a 23.312 punti (-0,7%) e l'indice generale All Share a 24.887 (-0,66%). Pesa sugli indici lo stacco del dividendo da parte di decine di società quotate, tra le quali, sul Ftse Mib, Ansaldo Sts, Atlantia, Azimut, Bper, Bpm, Buzzi Unicem, Campari, Enel Gp, Eni, Generali, Intesa Sp, Luxottica, Mediaset, Moncler, Pirelli, Ferragamo, Snam Rg, Tenaris, Tod's, Ubi Banca e Unicredit.
Sul Ftse Mib corre Saipem (+1,54%), selezionata in joint venture con altre società per lo sviluppo di un giacimento di gas in Mozambico. Comprate anche Azimut (+2%) e Generali (+1,67%), malgrado lo stacco della cedola.
Positive le altre Borse europee: a Francoforte Dax +0,8%, a Parigi Cac +0,4%, a Londra Ftse +0,6%, a Madrid Ibex +0,3%, ad Amsterdam Aex +0,16%, a Bruxelles Bel 20 +0,18%, a Zurigo Smi +0,6%.
Chiusura in ordine sparso per le piazze asiatiche: in verde Tokyo, con l'indice Nikkei a 19.890.27 punti (+0,80%), mentre le Borse di Shanghai e di Shenzhen, in Cina, archiviano la seduta in rosso. Lo Shanghai Composite ha chiuso a 4.283 punti (-0,58%), mentre lo Shenzhen Component è a 14.672 (-0,15%). Intanto la Borsa di Milano risale dai minimi di seduta.