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Influenza: il vaccino si fa 'in 4', in Italia il primo quadrivalente

15 ottobre 2015 | 15.20
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Influenza: il vaccino si fa 'in 4', in Italia il primo quadrivalente

La campagna antinfluenzale quest'anno ha un alleato in più. E' il primo vaccino quadrivalente, disponibile entro fine mese sul mercato italiano, che combatterà i 4 ceppi di virus più diffusi: 2 di tipo A e 2 B, uno in più rispetto ai classici prodotti trivalenti. Il nuovo vaccino, targato Glaxo SmithKline, è stato presentato oggi a Milano e si ispira a un'indicazione fornita dall'Organizzazione mondiale della sanità già nel 2012, quando l'agenzia ginevrina ha sottolineato la necessità di un prodotto quadrivalente che possa ampliare la protezione della popolazione.

Se è vero infatti che durante l'epidemia i virus di tipo A la fanno da padrone, i B 'recuperano' nella coda della stagione epidemica, con una diffusione che può variare dal 20 al 40%. Dagli anni '90 - spiegano inoltre gli esperti - è aumentata la co-circolazione dei 2 ceppi di virus B, e il rischio del vaccino trivalente è che non garantisca la protezione per il tipo B più diffuso, perché non è stato previsto come dominante alla fine della stagione precedente. E' infatti a febbraio che ogni anno si ipotizza il 'bollettino virale' dell'influenza che verrà, in base al quale decidere la composizione del vaccino.

"Il vaccino quadrivalente, in linea con le raccomandazioni dell'Oms - sottolinea Fabrizio Pregliasco, virologo della Facoltà di Medicina dell'università degli Studi di Milano - rispetto al vaccino trivalente consente una prevenzione completa contro l'influenza B, poiché protegge contro entrambi i 'lineage' di virus B. In questo modo risolve eventuali problemi legati alla co-circolazione dei 2 ceppi B (mismatch parziale) o alla non concordanza del ceppo B presente nel vaccino rispetto a quello circolante (mismatch totale)".

Obiettivo -1,4 mln di casi e -170 mila complicanze

"In Italia - ricorda Pregliasco - si stima che circa 8 mila persone muoiano ogni anno per cause correlate con l'influenza. Fino al 90% di questi decessi si presenta in pazienti di età superiore ai 65 anni e in quelli con patologie croniche sottostanti", precisa il virologo. "Negli ultimi anni la medicina generale è stata impegnata soprattutto nella gestione della cronicità - aggiunge Fiorenzo Corti, presidente della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Lombardia - ma non dobbiamo mettere in secondo piano l'area della prevenzione e della vaccinazione. Nel periodo influenzale passano da noi 50-60 persone al giorno. I nostri studi devono diventare i luoghi per una comunicazione efficace anche sui vaccini. Dobbiamo essere i primi a crederci", raccomanda il 'camice bianco'.

L'anno scorso - ricordano infatti gli esperti - la campagna vaccinale ha subito una flessione, dopo la notizia della sospensione temporanea da parte dell'Agenzia italiana del farmaco di un lotto di vaccini. Il risultato è che sono stati segnalati 485 casi gravi di influenza e 160 decessi. "Nell'inverno scorso l'epidemia influenzale ha fatto più morti del solito - evidenzia Annarosa Racca, presidente nazionale di Federfarma - Riteniamo che anche nelle farmacie, il primo presidio sanitario sul territorio, sia necessario fare prevenzione. Anche quest'anno noi faremo la nostra parte, più ancora che negli anni scorsi", assicura. I cittadini potranno trovare il nuovo vaccino quadrivalente in farmacia a 18 euro (6 in più del trivalente), mentre le categorie a rischio potranno averlo gratuitamente nell'ambito della campagna di vaccinazione .

La casa produttrice precisa che la differenza di prezzo è giustificata dal plus di tecnologia, mentre "al Servizio sanitario nazionale il vaccino è stato venduto allo stesso prezzo - puntualizza Giuseppe Recchia, direttore medico scientifico di Gsk Italia - Il passo avanti, in termini di capacità scientifiche e di produzione, è estremamente significativo. L'auspicio di Gsk, che sta dietro al nostro impegno di ricerca in ambito vaccinale, è di poter favorire una più efficace protezione dei cittadini, in particolare nelle fasce a rischio, contribuendo quindi a un contenimento degli effetti dell'epidemia influenzale sul singolo e sul sistema sanitario". In un'analisi costo-efficacia, si è stimato che l'uso del prodotto quadrivalente permetterebbe di ridurre di oltre 1,4 milioni i casi di influenza e di eliminare quasi 170 mila complicanze. "La sfida adesso è trasformare queste cifre in realtà", conclude Recchia.

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