(Adnkronos Salute) - I ricercatori hanno stimato inoltre che su 10.000 donne di 40 anni che si sottopongono a mammografia annuale per 10 anni, circa 190 riceveranno una diagnosi di cancro al seno. Di queste 190, circa 5 eviteranno la morte grazie allo screening. Circa 25 sarebbero morte di cancro al seno indipendentemente dal fatto che abbiano eseguito o meno una mammografia. Il resto sopravviverà, grazie soprattutto ai progressi nel trattamento della malattia.
Tuttavia, secondo gli autori, il danno principale associato con la mammografia è il rischio di sovradiagnosi, alla quale è esposto quasi il 20% di tutti i casi segnalati dalle mammografie. Ciò significa che circa 36 delle 190 stesse donne prese a esempio dal team di ricerca riceveranno interventi chirurgici non necessari, come anche chemioterapia o radioterapia inutili.
Infine, più della metà delle donne che fanno screening annuali per 10 anni può aspettarsi di ricevere un falso positivo, che richiede ulteriori test e in circa il 20% dei casi biopsie inutili. Oltre all'ansia ingiustificata, che può avere anch'essa effetti su cui ancora non c'è consenso scientifico. Gli studiosi sottolineano in conclusione l'importanza di raccomandazioni basate sul profilo personale del paziente e di maggiori studi per comprendere appieno i danni della mammografia.